Esistono tanti tipi di paure più o meno giustificabili a
questo mondo. Temere ciecamente una valanga di neve se abiti a Honolulu è piuttosto
insensato, così come aver paura di essere attaccati da una anaconda a meno di
non trovarsi in un rettilario poco controllato, o rabbrividire alla vista di una
banana. Eppure chi può dire di non avere una paura irrazionale? Naturalmente ci
rendiamo conto che non c’è nulla di cui essere spaventati realmente, ma qualcosa
nel nostro inconscio ci spinge a sudare come beduini nel deserto al solo
pensiero di fronteggiarla. Ho notato che spesso queste paure coinvolgono
insetti. Tra i più comuni annovererei le cimici, le farfalle, i vermi e le api
(caso controverso quello delle api, perché dopotutto quelle se le fai incazzare
si vendicano in modo poco piacevole, quindi in fondo averne paura può essere
giustificabile). Nel mio caso, molto banalmente, il terrore viene scatenato dai
ragni. Non ho idea del perché, forse ho subìto un trauma da piccola, magari me
ne sono ritrovata uno nella culla una sera che mi fregava il latte dal biberon,
ma so che se ne vedo entro nel panico. In realtà ho fatto grandi progressi nel
corso degli anni, ormai quelli grossi come capocchie di spillo riesco a farli
fuori senza particolari problemi (le dimensioni contano, gente!), anzi mi sento
anche un po’ in colpa perché in fondo quel piccoletto si trovava solo nel posto
sbagliato al momento sbagliato. La parte razionale del mio cervello sa che
quell’insetto zamputo in realtà non può farmi nulla di male, anche perché se lo
vedo significa che sono sveglia e in grado di fermarlo nel caso gli venisse
voglia di infilarmisi in bocca o nel naso, ed in più qui non sono neanche
velenosi. E allora perché scorgendo anche solo di sfuggita la sagoma di un
aracnide -anche in foto, ahimè- vengo presa dall’incontrollabile impulso di
darmela a gambe? Boh. Però in caso di necessità estrema, tipo essendo in casa
da sola e vedendo un ragno avvicinarsi a grandi passi al mio comodino, bisogna
farsi forza e prendere una paletta.
E per quanto molte delle persone a cui ho
raccontato la mia eroica impresa abbiano reagito dicendomi ‘eh ma quelli con le
zampe lunghe non valgono gnegnegne!’ io continuo ad essere piuttosto fiera delle
mie gesta.
Il mattino seguente a quella giornata storica ho avuto il
piacere di fare la conoscenza di un altro esserino che trovo piuttosto
repellente: una scutigera. Per quanti di voi non lo sapessero una scutigera
è…no non la metto l’immagine, cercatevela voi che a me fa troppo schifo. Dico
solo che ha 15 paia di zampe. Io sbarello già con 4, quindi immaginatevi la mia
gioia nel doverne gestire più del quadruplo. Probabilmente neanche per lei sarà
stato un bello spettacolo vedermi a quell’ora del mattino, e posso capirla, ma
cara amica scutigera, non potremmo trovare un compromesso? Tu mangi i ragni,
giusto?
..però allora perché ce ne sono così tanti in casa mia? C’è qualcosa
che non torna, e io della politica del ‘tutti o nessuno’, quando si parla di insetti,
preferisco di gran lunga il secondo termine.