giovedì 21 marzo 2013

Prendete carta igienica, colla vinilica e un touchscreen

 The bad touch - The bloodhound gang

Si chiama Gio ed è entrato nella mia vita da pochi giorni. Su molte cose siamo proprio agli antipodi: lui sempre espansivo e ipertecnologico, io obsoleta ed un po' eremita. E' molto sensibile, il che ci ha già causato qualche problema, ma adesso capisco meglio come devo prenderlo. Non immaginavo saremmo andati d'accordo, anzi, eppure col tempo ci stiamo abituando l'uno all'altra. Potrei quasi dire che mi ci sto affezionando.
Ebbene sì, fumata bianca per me. Habemus cellulare.
Dopo l'ennesima noncurante caduta il vecchio nokia di mio fratello, che usavo da quest'estate come sostituto a tempo indeterminato, è andato nel paradiso dei cellulari. Disgrazia? Assolutamente no, dato che per poco più di una settimana mi sono goduta un meritato periodo di lontananza telefonica davvero terapeutico. Se tutti di tanto in tanto si liberassero del telefono per qualche giorno ritengo che il mondo potrebbe diventare un posto migliore.
Dopo le insistenze di familiari ed amici decido poi di dotarmi del telefono più vecchio -funzionante- che riesco a trovare in casa, passando per qualcosa come 12 ore dall'essere 'specie in pericolo critico' all'essere 'specie vulnerabile'. Solo altre 12 ore dopo sarei diventata semplicemente una specie.
Difatti accompagno mia mamma a fare la spesa, e cosa vediamo? Cellulari. "Ehy, proprio quello che ti serve!" pensa Madre. Un gentile commesso ci fa notare le offerte, e lì troviamo Lui: Gio. Il modello si chiama proprio così, Gio. E nel giro di 15 minuti entro nel terzo millennio. Un po' traumatico per me. Mai quanto per il gentile commesso comunque, che mi spiega brevemente come fare per non farlo connettere accidentalmente ad internet mentre mi sventolo freneticamente la sciarpa davanti alla faccia come una vecchia signora di campagna a messa, con la faccia viola per lo sbalzo di temperatura fuori-dentro. Leggevo nei suoi occhi il dubbio se chiamare un'ambulanza o no, ma probabilmente il fatto che poi mi sia allontanata sulle mie gambe deve averlo tranquillizzato.
E da quel giorno ho un telefono touch. Che va su internet e compagnia bella.
Ad essere brutalmente onesta devo ammettere che temevo mi sarei trovata molto peggio. Continuo a trovare immensamente più comodi i tasti in rilievo, ma alla fin fine pure così riesco a scrivere. Magari non rapidissima, ma ci sto lavorando. E per il momento non sono ancora schiava dell'internet, quindi ottimo!
Solo il tempo potrà dire se questa relazione è destinata a durare. Finchè promozione non ci separi.
 Alla fine ho deciso che Gio sarebbe stato il diminutivo di Giovanni Muciaccia.
E' da quando ho 10 anni che non lavo la mano che hai toccato. I love you Gio!