giovedì 7 novembre 2013

The Three Flavours Cornetto Trilogy

Loaded - Primal scream

Premessa necessaria: questo non è un blog cinematografico e io non sono assolutamente un’esperta cinefila. Non fraintendetemi, non è che non ami il cinema, è solo che non me ne intendo particolarmente. Però oggi, in barba alla mia incompetenza, voglio parlare di film, perciò perdonate l’amatorialità dei miei commenti. Magari leggetevi questa recensione con una bella tazza di thè fumante in mano, come sto facendo io adesso, che potrebbe aiutarvi ad entrare nello spirito. Ancora meglio sarebbe una birra.


La Three Flavours Cornetto Trilogy, nota anche come Blood and Ice Cream Trilogy, è una serie di tre film (ma và?) diretta da Edgar Wright e scritta da Wright e Simon Pegg. Sono tre storie ben distinte, con trame, generi e personaggi differenti.

Shaun Of The Dead (2005)
Ricordo perfettamente la prima volta che l’ho visto. Dopo averne tanto sentito parlare finalmente Mtv me lo piazza a mezzanotte passata, naturalmente con il suo titolo italiano: “L’alba dei morti dementi”. Lo guardo tutto, a volume bassissimo per non svegliare la casa, e alle 2 di notte circa mi ritrovo a fissare lo schermo della tv pensando “ma questo film è SERIO.”. Capisco che tradurre un titolo del genere sia complicato, ma poi la gente si aspetta un film giustamente demenziale, alla Scary movie per intenderci. Shaun of the dead (mi rifiuto categoricamente di chiamarlo l’alba dei morti dementi, perdonatemi) non potrebbe essere più lontano dalla demenzialità. Ciò detto, se sapete apprezzare lo humor inglese, vi farà ridere, e anche parecchio.
La trama in 3 righe: in una tranquilla cittadina inglese qualsiasi vivono Shaun (Simon Pegg), un mediocre impiegato di un negozio di elettronica, e Ed (Nick Frost), il suo scansafatiche migliore amico da sempre. Improvvisamente si ritrovano a dover affrontare un’apocalisse zombie.
È il primo film della trilogia, e getta le basi per quelli che saranno poi i molti elementi ricorrenti dei due successivi (e che non vi dico perché è più divertente se li trovate da soli). Anche se viene venduto come una commedia romantica horror, io ci trovo di più. Certo, ci sono gli zombie (chi ha detto che questo sia un punto negativo?). Certo, c’è una storia d’amore in mezzo. E di nuovo certo, lo humor nero abbonda. Ma c’è anche un sacco di cuore in questo film. Fa riflettere su cosa conta davvero nella vita. Non male per una commedia, no? Grazie a questo film ho scoperto il duo Pegg-Frost, e li amo da allora.
Genere “horror”, Cornetto alla fragola.
Da sinistra: Simon Pegg (Shaun) e Nick Frost (Ed) ed il Cornetto

Hot Fuzz (2007)
Guardato in due parti, a distanza di molti mesi l’una dall’altra. Grossissimo errore. Questo va gustato in un unico, ignorante boccone. Forse quello che mi ha fatto urlare più ‘NO!’, e indubbiamente quello che mi ha fatto ridere e piangere di più. L’ultima mezz’ora è sorprendente.
La trama in 3 righe: Nicholas Angel (Pegg) è un poliziotto di Londra che viene inviato a Sandford, in campagna, perché talmente preparato da far sfigurare il resto del dipartimento. Dal suo arrivo cominciano a verificarsi molti casi di omicidio, ma l’unico disposto ad aiutarlo con le indagini sarà il collega pasticcione Danny Butterman (Frost).
A mio parere il più immediato e semplice da approcciare, anche perché riprende -senza minimamente nasconderlo- lo stile di quelle americanate che da decenni Italia uno ci propina nel weekend. Tipo chessò, Bad Boys o Point Break. La mia performance preferita di Nick Frost.
Genere poliziesco, Cornetto classico.
Danny (Frost) e Nick (Pegg) si gustano il loro Cornetto

The World’s End (2013)
Mi trovavo a Dublino nel weekend di apertura di questo film, e ho dovuto fare uno sforzo non indifferente per non cedere alla tentazione di fiondarmi nella prima sala cinematografica aperta. Col senno di poi ho fatto bene a resistere, perché la mia comprensione del british english non è buona quanto vorrei che fosse, ma non posso non lamentarmi del trattamento che gli è stato riservato qui in Italia: uno spettacolo serale al giorno, per una settimana, in un pugno di cinema a Milano. Shame on you Italy, shame on you.
La trama in 3 righe: lo scapestrato Gary King (Pegg) riunisce la vecchia gang delle superiori per portare a termine il Miglio dorato, un’impresa fallita molti anni prima che consiste nel bere una pinta di birra in ciascuno dei 12 pub della loro città natale. Però la città è stata invasa dagli alieni.
È l’ultima, gloriosa fatica, ed è proprio il caso di dire che si chiude in bellezza. Probabilmente il più maturo dei tre, capace di fondere leggerezza, azione e riflessione in 109 minuti di film che sembrano molti di meno. Un cast eccezionale che oltre ai soliti Pegg (nel suo personaggio più riuscito, secondo me) e Frost annovera il celeberrimo (e ricorrente) Martin Freeman, Paddy Considine (anche questo già visto) e Eddie Marsan (a me sconosciuto fino a questo film, lo ammetto).
L’ispirazione per questa pellicola è stata la sensazione del ritornare nel proprio paesino di provincia e notare l’espandersi silenzioso della globalizzazione che il capelluto Wright ha provato ritornando a Wells, sua città natia, dove è stato girato Hot Fuzz.
Genere fantascientifico, Cornetto alla menta e gocce di cioccolato.
Dai, ormai lo sapete chi sono. Qui si chiamano Andy e Gary

Non è stato amore a prima vista per me, soprattutto con il primo. Ma partivo con i presupposti sbagliati, ed è quello che voglio evitare succeda a chiunque altro si avvicini alla trilogia. Ho sempre avuto bisogno di una doppia visione per apprezzarli appieno, soprattutto nel caso di Shaun of the dead e di The world’s end, perché mi lasciavano interdetta. Mentre scorrevano i titoli di coda mi chiedevo sempre com’è che mi sentissi così appagata, eppure così pensierosa. Tuttavia adesso ne sono letteralmente ossessionata e ho passato buona parte degli ultimi 4 giorni a riguardarli e a documentarmi su queste pellicole.
Se state cercando dei film ignoranti, superficiali, e che vi facciano passare un paio d’ore in spensierate risate, cercate altrove -non vi sto giudicando, io sono la prima che appena ne avrà la possibilità correrà a vedere Machete Uccide, eh-. Se invece quello che desiderate è una sana dose di umorismo, ottima recitazione, qualche lacrima e tanti, tanti pub, questo è ciò che fa per voi. E se potete guardatelo in lingua originale, Simon Pegg diventa ancora più irresistibile. Sì, ho una cotta enorme per Simon Pegg e non me ne vergogno.
Azione, amore, amicizia, bromance, wrestling, omicidi, zombie, alieni, sangue, pistole, musica, accento inglese, gelato, birra. Cosa volete di più?