domenica 25 dicembre 2011

Canto di Natale stonato

Everywhere it's christmas - The Beatles

Spirito dei Natali passati
Uno dei primi e più vividi ricordi che ho dei miei natali passati è quello in cui riconobbi mio zio travestito. Ero abbastanza piccolina, avrò avuto 8 o 9 anni. Nutrivo già i miei bei sospetti sull'esistenza di Babbo Natale da qualche tempo, e l'aver individuato il mio zio veronese sotto la barba e il costume rosso non aveva fatto che confermarli. Forse pensando che l'inganno fosse stato scoperto troppo precocemente i miei zii ed i miei cugini negarono per anni di essere arrivati il 24 invece del 25, come avevano cercato di farmi credere, ma ero una bimba piuttosto sveglia a quel tempo, e non riuscirono mai a convincermi. La soddisfazione di averli smascherati da sola fu quello che probabilmente mi salvò dalla delusione di scoprire che il grande Babbo non esisteva.
Fin da quando riesco a ricordare mi è sempre piaciuto fare un po’ di show, e il natale era il momento perfetto. Essendo la più grande (nonostante non sembrasse, data la mia taglia ridotta) costringevo i miei cuginetti a fare recite e spettacolini per i parenti. Sono riuscita a mantenere la tradizione fino ai miei 16 o 17 anni. Ricordo quando ho fatto interpretare a mio cugino Babbo Natale indossando un accappatoio, una vendita di boccette di profumi vuote, il coro sulle scale di “Din don dan, discutibile traduzione italiana del classico Jingle Bells, letture di poesie in rima, interviste professionali, improbabili sfilate di moda, ma in particolare un ambizioso tentativo di riproporre “Canto di natale” di Dickens, il tutto documentato su cassetta. Sono questi i momenti in cui sono contenta che il nostro videoregistratore si sia rotto.
Passata l’infanzia ho cominciato a dare meno importanza ai regali e più all’atmosfera. Mangiare e stare coi parenti era quello che importava veramente. Anche perché fortunatamente in casa mia di natali monotoni non ce ne sono mai stati grazie alla vena di follia che pervade questa famiglia. Ogni anno una sorpresa diversa da organizzare, a cui mi veniva concesso di partecipare attivamente (anche spinti dalla necessità dopo un po’, vista la mia superiore –rispetto a mia mamma- padronanza della tecnologia)!
Crescendo lo spirito natalizio ha cominciato a scemare. Meno eccitazione, meno frenesia, arrivare al 25 dicembre senza neanche accorgersi che è natale. Ciononostante il cibo è sempre stato buono, la compagnia divertente, e ho davvero pensato a volte che tutto fosse perfetto perché non avevo una sola preoccupazione al mondo, cose che non avrei mai sperato si erano avverate, e il natale era il degno coronamento di un periodo meraviglioso.

Spirito del Natale presente

Il Natale presente si prospetta di…beh, di quello nella foto.
Ho passato la vigilia a modellare falli nella cucina di mia nonna, per la rituale friggitura di dolci e pizz’ fritt’ pugliesi. Emano odore come se fossi rimasta intrappolata nella cucina di un ristorante cinese per una settimana. Ma questo mi piace, insomma, è tradizione. In realtà forse quest’anno il natale sarà anche migliore di altri anni, dato che mia mamma non riesce a cucinare più di tanto e per questo tutti sono costretti ad essere solidali se vogliono mangiare. Anche io ho contribuito, e ho avuto la possibilità di ampliare le mie capacità culinarie oltre alla pasticceria. Anche se comunque 3 pomeriggi di questa settimana sono stati dedicati interamente ai biscotti. Cucinare biscotti ascoltando i Beatles mi rende felice. Una delle poche cose che mi rendono felice, in questo periodo. Ho come l’impressione che ci sia qualcuno lassù che si sta facendo un sacco di risate a mie spese. Ultimamente la frase che mi salta di più testa è ‘Ma mi stai prendendo in giro?’. Per tante, tante situazioni. Dai miei sogni alle decisioni che prendo, tutto mi urla che mi stanno proprio prendendo per il culo. Sono grandemente insoddisfatta dal presente, e pure dal futuro imminente. Ma dopotutto che posso farci? In parte certe volte me le vado a cercare io, in parte subisco involontariamente. Un viaggio di sola andata per qualche posto sperduto sarebbe un ottimo regalo. Anche se per questo Natale ho già ricevuto l’unica cosa che volevo, una cosa che non va neanche impacchettata. L’amore? La serenità? La pace nel mondo? No. Il silk epil usato di mia zia.

Spirito del Natale futuro
Beh se il mondo finirà quando l’anno predetto i Maya, un Natale futuro non esisterà. Ma nell’improbabile caso che si siano sbagliati, cosa succederà? Mah probabilmente sarò di nuovo qui, al computer, con la puzza di fritto addosso, un po’ di mal di schiena in meno e spero un po’ di felicità in più. Ho voglia che le cose cambino, ho fiducia che le cose possano cambiare, perciò le cose cambieranno. Spero. Maledetta insicurezza! Non sarebbe bello avere una sfera di cristallo? O uno spirito che ti trasporti veramente nel futuro? Chissà. Di solito se vede sempre un futuro pessimo, così una volta tornati nel presente si diventa tutti più buoni e vivono tutti felici e contenti. Dovrei diventare più buona? Più amorevole? Dovrei cominciare a fare la carità a tutti i barboni sulla metro? Quante domande! Forse sarà meglio dormirci su, anche perché è tardi e se Babbo Natale vede che sono sveglia non viene a portarmi i doni.

Un buon nasale presente a tutti! Ohohoh!

sabato 17 dicembre 2011

Autocritica

Tranne te - Fabri Fibra

Mi sono resa conto negli ultimi minuti che non ho la benchè minima intenzione di affrontare un qualsiasi discorso con una parvenza di serietà. La mia mente rifugge la riflessione. Sto diventando una persona irrimediabilmente superficiale.
Ma se così fosse non dovrebbe neanche importarmene, giusto? Quindi, vabeh.

venerdì 25 novembre 2011

Però il mio burrocacao è finito.

The end has no end - The Strokes

Da un paio di giorni ho cambiato radicalmente la playlist del mio mp3, con grande soddisfazione. Sarà per l'influsso delle belle giornate di sole, ma mi sento un po' più indieggiante, perciò mi sono lasciata prendere bene da alcune canzoni tra cui quella che fa da sottofondo a questo breve post. Non solo per le condizioni climatiche eh. Ultimamente sto rivalutando il significato del sostantivo "fine" (da non confondere con l'aggettivo, mi raccomando bambini!). Rapporti che credevo terminati, persone con cui pensavo non avrei parlato mai più, spettacoli di cui ero convinta non ci sarebbe stata replica, cose per le quali vedevo comunque una fine insomma, non sono finite. Con mia grande enorme colossale sorpresa, sia negativa che positiva. La fine. Si può mai mettere definitivamente la parola fine ad una situazione? Comincio a chiedermelo.
Il mio burrocacao però effettivamente è finito, e mi dispiace tanto tanto.

venerdì 11 novembre 2011

Leaving New York - R.E.M

Scrivo, a mente poco lucida e assonnata, perchè non voglio addormentarmi e scoprire di essere tornata a casa. L'idea è terrificante, se hai trascorso una settimana in una delle città più stupefacenti del mondo.
A New York tutto è GRANDE: i palazzi, le strade, i negozi, gli alberi, le porzioni di cibo, il riscaldamento delle camere d'albergo e il raffreddamento dei frigoriferi. Sembra una città progettata da un gigante. Cammini, e ti senti una formica in uno scintillante e sterminato formicaio. E' piena di gente di giorno e di notte, ed il tramonto è un momento spettacolare se te lo godi nei punti giusti della città
Ma procediamo con ordine. Sono partita perchè mio papà ed il suo allegro gruppo di amici corridori hanno deciso di partecipare alla maratona. Tipici italiani all'estero, di quelli che sono convinti che parlando in italiano ad alta voce e scandendo le parole, verranno capiti. Essendo una dei pochi a capire a parlare inglese mi offrivo più che volentieri di fare da tramite (anche se alla quindicesima volta che traducevo il menù cominciavano a girarmi i 5 minuti) ma c'era anche chi preferiva prendere rumorosamente l'iniziativa, con mio profondo imbarazzo. Inoltre essendo in 11 si perdeva molto tempo ad aspettarsi a vicenda, perciò consiglio vivamente a chi parte per un viaggio del genere di farlo in 2, tetto massimo 3.Comunque, nonostante la compagnia non fosse proprio la migliore in cui sperare, sono riuscita a godermi la città.
Nota di merito al pilota dell'aereo dell'andata che aveva una voce bellissima, profonda, sembrava uno speaker. Tutti i piloti d'aereo dovrebbero avere quella voce, nessuno sarebbe più preoccupato di finire su un'isola sperdutain mezzo all'oceano. E anche se ci finisse, sarebbe tranquillo perchè ha quel pilota! Salvo che un mostro di fumo nero non se lo mangi, e allora bisognerà fare affidamento a Jack.
Per quanto riguarda la città in sè ci sarebbero troppe cose da raccontare, perchè se ho vesciche sui piedi grosse quanto il mio naso (e questo è tutto dire) significherà pur qualcosa. Posso dire che adoro New York la mattina, col sole che filtra a fatica tra gli altissimi palazzi e la gente che si sposta frenetica tra un taxi sfrecciante e l'altro con in mano il caffè di Starbucks. E' come vivere in un film, e sei perennemente con la testa rivolta verso l'alto. Io non so come sia fatto il marciapiede!
Times Square merita soprattutto di notte, anche se è talmente luminosa che potrebbe sembrare pieno giorno. Ricordo il momento in cui ci sono passata vicina per una frazione di secondo in pullman: è stato come essere colpiti da un arcobaleno, un arcobaleno molto violento. Anche Broadway è costellata di insegne che luccicano, girano, si accendono e si spengono ad intermittenza, degne del miglior attacco epilettico. Praticamente ogni sera eravamo lì.
Central park è semplicemente splendido. Coi colori dell'autunno poi merita davvero tantissimo. Se vivessi a NY diventerei una sportiva solo per andare a correre lì! E' anche sorprendentemente romantico, la vista dal Belvedere Castle al tramonto fa proprio venir voglia di un bacio.
Altre fantastiche viste da tramonto sono Rockefeller Center e Brooklyn Bridge. Mi sono commossa davvero in alcuni momenti, è da togliere il fiato.
Altro momento commovente è stato il Gospel: la domenica mattina, mentre i parenti faticavano sui 42 e passa km, noi siamo andati in una chiesa battista. La gioia e l'energia che trasmettono quei canti è coinvolgente, e vedere i frequentatori assidui della chiesa alzarsi cantando e ballando senza preoccuparsi minimamente di essere gli unici in piedi è qualcosa che ti tocca veramente il cuore. Anche mia mamma ha ammesso che se fossi così anche in italia prenderebbe a frequentare le messe.
La maratona è un capitolo a sè stante. Non tantissima gente vestita in modo strano, anche se alcuni c'erano. Sgolarsi per incitare perfetti sconosciuti provenienti da qualsiasi parte del mondo è bellissimo! Bastava leggere il nome e farlo seguire da un 'Come on!' o 'You're doing great!', e se eri fortunato il tizio si girava e ti ringraziava! Ho stretto anche un paio di mani.
Che altro c'è da dire...oddio, un sacco di roba ci sarebbe da dire! Soho e i suoi millemila negozi, Little Italy con solo 6 famiglie di italiani che ci vivono e la vicina Chinatown con bancarelle di strane pietanze, l'immensa statua della libertà e il museo di Ellis Island dove ho trovato qualche antenato, i graffiti di Harlem e i pazzi nel Bronx, lo stupendo Hard Rock Cafè di Times Square, i telefilm girati in strada, il ramen e il chili, la New York Public Library che tutti vorremmo per studiare, la gente disponibilissima che se ti vede con una cartina in mano viene a chiederti se hai bisogno di aiuto e poi si ferma anche 15 minuti per darti informazioni, le piste di pattinaggio su ghiaccio e tanto, tanto altro.
Ho deciso che tra poco più di un anno mi ci trasferirò temporaneamente, se il mondo non finisce. Devo solo aspettare i 21 anni, poi potrò vivere la città nel pieno delle sue e delle mie possibilità!
Tornare alla vita di tutti i giorni adesso sarà uno shock, ma forse con la convinzione che presto tornerò nella Grande Mela sarà meno dura. Certo, ora come ora però...


Leaving New York, never easy
I saw the light fading out...
 

domenica 23 ottobre 2011

"But I love you!" "But he has a boat."

A modo mio - Negrita

C'è ammmmore nell'aria. Vedo così tanta gente innamorata intorno a me che mi viene quasi da crederci anch'io, in questo bel sentimento, nonostante le profezie del grande dio Jamba, Signore della telefonia mobile che ormai da anni mi manda segnali sconfortanti (quando c'è di mezzo un'Elisa c'è sempre qualcuno che finisce con un cocktail in faccia, ahimè).
Saranno le considerevoli quantità di cioccolata che sto ingurgitando ultimamente, ma mi sento presa bene. Lascio da parte il mio cinismo, stasera. Sono pronta ad ammettere anch'io che l'amore, in tutte le sue forme, è abbastanza importante. Certo, si può vivere senza amore, ma è una vita un po' triste. Abbiamo un bisogno patologico di sentirci importanti per qualcuno. Ma anche viceversa. Non penso sia un sentimento esclusivamente egoista, perchè per quanto si possa stare con qualcuno per sentirsi gratificati poi inevitabilmente si finisce per voler gratificare anche l'altro. Sarà per questo che molte persone cambiano, una volta trovato l'ammmmore? Non è detto che sia un cambiamento in negativo, anzi, ma è giusto cambiare? Si cambia perchè si scopre un altro mondo, o per accontentare chi ci sta accanto? Ed è poi possibile capire la differenza? Ci piace veramente, o ci piace perchè ci piace la persona a cui piace?
Boh. Mi verrebbe da dire che le nostre menti individuali sono più forti, ma questo è un ragionamento molto razionale. Per quanto io mi sforzi di razionalizzare questo sentimento mi rendo conto che non è possibile. Anzi, è addirittura sbagliato. Io solo molto recentemente sto imparando a non farlo. Uno sforzo razionale per essere irrazionali!
Perchè c'è bisogno di irrazionalità nella vita, orsù. Di lasciare da parte i ragionamenti, spegnere il cervello, fantasticare ascoltando musica sorridendo da soli sul treno, azzardare una carezza e perdersi con lo sguardo nel vuoto, di tanto in tanto.
Parlo di sentimenti dall'alto della mia inesperienza, lo ammetto apertamente. Ma non posso ignorare la quantità d'ammmmore che si sprigiona da una tazza di cioccolata calda in una fredda giornata invernale passata sul divano sotto una coperta di lana, per quanto di pessima qualità. 

sabato 8 ottobre 2011

Primo thè caldo della stagione, ed oggi pomeriggio torta al cioccolato

Wind of change - Scorpions

Gli ultimi due giorni sono stati molto ventosi. Quelle tipiche giornate autunnali limpide e soleggiate, dal cielo azzurrissimo e dal vento gelido che si insinua nelle pieghe nascoste degli abiti. Alle medie una mia prof diceva che nelle giornate ventose eravamo più irrequieti. A me hanno sempre trasmesso un'energia particolare, calma ma allo stesso tempo intensa. In un certo senso mi infondono coraggio. Sarà il fatto di dover lottare per rimanere ancorata a terra?
Ieri è accaduta una cosa che mi ha fatto aprire gli occhi: ho scelto degli occhiali nuovi. E sono rosa. Pardon, lilla. Mai nella vita mi sarei immaginata di compiere una scelta del genere, credetemi. Così ho pensato che è proprio arrivato il momento di cambiare.
Tutto procede statico da queste parti, le menate non sono cambiate, le persone neanche, io men che meno. Faccio fatica ad addormentarmi la sera e a rimanerci di notte, I'm so tired I can't sleep, ho problemi col computer e col cellulare, mi sento sola e mi rendo sola.
Sono stufa dell'insoddisfazione, ho bisogno di cambiamenti! Tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mondo, e vabeh, ma ho fiducia che gradualmente riuscirò a mettere a posto quello che ancora non va.
Penso che comincerò riordinando la mia camera.

domenica 25 settembre 2011

Visioni autunnali di uno zombie romantico

The autumn song - Ellegarden

Summertime is gone, I miss it so much.
Actually, not so much.
In questi giorni mi è capitato di vivere una città in 3 differenti modalità: di giorno, di notte, e da zombie.
Alla luce del sole sicuramente ha una bellezza storica, si riesce a godere dei tanti piccoli dettagli di chiese e palazzi e la vita scorre quasi tranquilla nell'ora dell'aperitivo settimanale.
Da zombie si è più attenti a non imbrattare eccessivamente le piazze e le vie del centro di sangue al cioccolato, mentre i passanti ti squadrano con quello sguardo a metà tra l'inorridito e il divertito che riempie il cuore di malsano orgoglio.
Ma la notte è pura suggestione. Tutto si copre di bagliori aranciati, come se emanasse un'aura particolare, e anche il più squallido vicolo diventa magico. L'aria sembra immobile ed il tempo eterno, completamente nelle tue mani. La notte in città esercita su di me un fascino incontrollabile, e nel mio piccolo mi sento anch'io un po' romantica.
It looks like things are going right but I feel I'm all alone.
Fuori sento i fuochi d'artificio della festa dell'oratorio che salutano l'arrivo della nuova stagione. L'estate sembra un ricordo ormai lontano, l'autunno è tutta una promessa.

You said today is not the same as yesterday
One thing I miss at the centre of my heart

 

domenica 18 settembre 2011

Passeggiata al chiaro di nuvole

Where did you sleep last night - Nirvana

"Quel pirla di tuo fratello."
Sono state queste le parole che hanno accolto il mio ritorno a casa, non più di un'ora e mezza fa. Quando ormai cominciavo a temere che avrei passato la notte fuori, mia mamma è caritatevolmente giunta in mio soccorso (avevo già suonato 3 volte e cercato di forzare la porta ripetutamente). Grazie al violento temporale di stasera l'aria era decisamente troppo fresca per il mio golfino, e qualsiasi superficie era fradicia, come mi aveva testimoniato un giretto in solitaria effettuato prima di sapere che mio fratello aveva deciso di chiudermi fuori di casa.
Buffo, proprio oggi pensavo che mi sento un po' tagliata fuori. E' come se non appartenessi più pienamente a niente di ciò in cui pensavo di inserirmi perfettamente fino a qualche tempo fa. Sarà un periodo un po' no, ma non riesco ad impedirmi di provare una punta di disagio quando sono in compagnia. Forse sono cambiata io, o sono cambiati gli altri, o più probabilmente i trascorsi degli ultimi anni hanno inevitabilmente cambiato alcune dinamiche all'interno della mia cerchia di amicizie, ma trovo la cosa un tantino demoralizzante. Con questo non dico che non mi trovi più bene o che non mi diverta più, anzi il più delle volte trascorro bei momenti, è solo che a tratti mi sento come distaccata. Come se stessi guardando quello che succede da un altro punto di vista, collocato all'esterno dell'azione. L'incertezza e l'insicurezza del presente si scontrano coi ricordi che appartengono al passato, rendendo in qualche modo più evidente la differenza. Ripeto, sono solo frammenti di lunghe ore, ma bastano a far affiorare un po' di malinconia. E tanta insonnia.

martedì 6 settembre 2011

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My way - Limp Bizkit




Punti di vista, parliamo di punti di vista.
Cos'è innanzitutto un punto di vista? Lo definirei come lo sguardo che ogni individuo getta sul mondo, e la personale interpretazione che egli o ella attribuisce a ciò che vede. Siamo quasi 7 miliardi di abitanti su questo pianeta, il che farà apparire lapalissiana la mia prossima frase: esistono tanti, ma tanti punti di vista.
Oggi c'è stato lo sciopero dei mezzi. Dal mio personale punto di vista è stata una bella scocciatura, vista l'urgenza delle commissioni che dovrei fare e l'impossibilità di farle per colpa del blocco. Dal punto di vista degli scioperanti il fatto di creare disagio ai cittadini è un compromesso accettabile se è per far venire a galla un problema e far valere delle richieste.
Già da questo piccolo esempio si può capire come l'esistenza di diversi punti di vista possa portare a scontri ed incomprensioni. Il segreto per evitarli è la tolleranza, il rispetto del reciproco punto di vista ed il dialogo.
Detto questo, ammetto che non sia facile. Soprattutto se il tuo punto di vista si scontra con il punto di vista che qualcun altro ha su di te. Scoprire quello che gli altri percepiscono di se stessi e degli altri può essere educativo quanto sconcertante, dato che la maggior parte delle volte i due pensieri differiscono, e anche non di poco. Fino a ieri potevate essere convinti di essere una persona allegra e scherzosa, e parlando con un amico oggi potreste scoprire che per lui siete solo rumorosi e fastidiosi. Certo se fosse veramente vostro amico magari ve l'avrebbe fatto notare un po' prima che siete dei rompiballe galattici, ma vabbè suvvia è solo un esempio non siate pignoli.
Cosa succede se l'opinione che gli altri che hanno di voi si discosta talmente tanto da quella che voi avete di voi stessi che vi sembra stiano parlando di un'altra persona? Bisognerebbe innanzitutto evitare di andare totalmente in crisi. Perchè è una cosa che disorienta, un sacco! Per tutta una vita vi siete creati un'idea di come apparivate al mondo esterno, ed in 10 minuti quest'immagine si sgretola come un legnetto infestato dalle tarme.
Una volta accusato il colpo, si comincia a ragionare a mente fredda. Perchè si è data quest'idea, in che occasione può essere successo e così via. Ragionamenti da prendere con le pinze in ogni caso, perchè bisogna ricordarsi che comunque un punto di vista si forma grazie all'esperienza individuale, perciò un comportamento che io percepisco in un modo potrebbe essere percepito in maniera diversa da un'altra persona che ha avuto esperienze di altro tipo. Ruttare alla fine del pasto in oriente è considerata pratica di grande cortesia e sintomo di apprezzamento per il pasto. Provate a farlo in occidente! Se siete tra amici sarete accolti da urli goliardici, in famiglia vi va bene se vi arriva una ciabatta sul muso. Dunque non è detto che la vostra percezione sia sbagliata, come non è sbagliata neanche quella del vostro interlocutore. Sono punti di vista, appunto.
Infine si può decidere se rigettare qualsiasi critica, o accoglierle. Certo l'atteggiamento collaborativo sarebbe da preferire, per quieto vivere. Si impara sicuramente molto da un confronto del genere, sia sugli altri che su se stessi. Bisogna stare attenti a non fermarsi a sterili giudizi, che non portano ad arricchire nessuno, e cercare sempre di mettersi un po' anche nei panni degli altri.
Alla fin fine scoprire punti di vista differenti può essere affascinante, quando si riesce a scacciare l'amarezza che ti lasciano.

Someday you'll see things my way... 

venerdì 2 settembre 2011

Massivemonstermamojam

Meganoidi - Meganoidi

Il titolo non c'entra niente, è solo una bella parola nuova che ho imparato. D'altra parte non è raro che i miei post abbiano titoli apparentemente slegati dal contenuto di ciò che li segue.
Questa sera parliamo di cartoni animati nella vita reale. E non Chihaincastratorogerrabbitamente (bellissimo film, mi è capitato di rivederlo di recente e rimanere assolutamente deliziata), più oddioqueltizioassomigliatroppoaquelcartonicamente. Nel corso dell'ultimo mese sono stata accostata a Pinocchio per via del mio minuto e discreto nasino alla franscese, a Betty Rubble dei Flinstones grazie alla canottiera monospalla azzurra che utilizzavo per andare al mare, e a Oliver Hutton per la mia chioma straordinariamente conica. Somiglianze solo fisiche, fortunatamente (insomma).
Molti possono vantare di avere come sosia personaggi famosi. Ma cartoni?
Mi piacerebbe molto andare avanti con riflessioni più profonde sull'argomento, anche perchè tornare a scrivere sul blog dopo un mese e lasciar giù 5 righe mi sembra quasi una mancanza di rispetto, ma comincio a sciogliermi in questa calda calda soffitta. Prometto di impegnarmi di più la prossima volta, e di lasciare aperta la porta finestra.

giovedì 14 luglio 2011

Drugs are good, they let you do things that you know you not should

Drugs are good - Nofx

Le patatine fritte danno dipendenza. E' risultato da recenti studi di varie autorevoli università americane che tale amato alimento, così come i cibi grassi in generale, provocano l'emissione di una sostanza chiamata endocannabinoide, simile alla marijuana, che indebolisce i circuiti cerebrali della ricompensa che scattano subito dopo un'esperienza piacevole, aumentando così il piacere e rendendo perciò più difficile fermarsi.
E' empiricamente evidente per tutti che è molto difficile fermarsi ad una sola patatina, fanno venire fame anche solo da quell'immagine lì. Però devo ammettere che sono rimasta stupita nello scoprire che possono creare una dipendenza paragonabile a fumo, droga o alcool. O ciliegie.
Nelle scuole almeno una volta all'anno ci sono incontri per mettere in guardia i giovani sprovveduti (!) sui rischi della terribile triade sopracitata, ma mai nessuno che parli delle altre dipendenze! L'uomo è per sua natura incline a dipendere, da un'infinità di cose.
Il cibo, ad esempio. Abbiam visto le patatine, ma potremmo aggiungere cioccolatocaffèpastauovaciliegiepistacchigelatoformaggiohamburgerfragolefunghisedanoananascarciofi.
Esiste la dipendenza da emozioni. I drogati di adrenalina si buttano dagli aerei, vanno in auto a 300 km orari, si tuffano dalle scogliere, si fanno lasciare a nutrirsi di insetti in mezzo a luoghi dove il segreto per sopravvivere è morire. I drogati di amore non sanno rimanere senza una persona al loro fianco e non riescono a smettere di guardare film romantici. I drogati di tristezza fanno di tutto per avere sempre un motivo per lamentarsi dell'ingiustizia della vita e che capitano tutte a loro e che il modo ce l'ha con loro e che qui e che là e che si suicideranno, ma non lo faranno mai. I drogati di felicità non sono meno pericolosi, non appena i loro piani felici crollano si comportano esattamente come i drogati di tristezza.
L'ultimo trend in fatto di dipendenze è la tecnologia. Non riuscire a staccarsi dal computer, sentire il bisogno compulsivo di inviare sms anche se non ti rispondono, non essere in grado di distogliere lo sguardo dallo schermo della televisione o di muovere le dita al di fuori di un controller sono i primi, lievi segnali di questa patologia.
Infine c'è la dipendenza dalle persone, che forse riassume un po' tutto. Sazietà, emozione e contatto è quello di cui abbiamo bisogno, e siamo totalmente alla mercè delle persone che decidono in quali dosi fornircele. Sicuramente l'assuefazione più pericolosa.
Ce ne sarebbero anche altre di dipendenze, tipo dalla musica, dai libri, dal sesso (o forse basta essere uomini?), dallo sport, dall'ordine, dal disordine ecc ecc., però queste credo siano più ossessioni. Si può essere ossessionati da qualcosa senza esserne dipendenti, ma non si può essere dipendenti da qualcosa senza esserne ossessionati. Forse.
In ogni caso, consapevolmente o meno, we're all fucked.
 

lunedì 4 luglio 2011

4 Luglio, lo sapevate che in america è il giorno dell'indipendenza?

Il miracolo - Gerson

Oggi è il giorno in cui la Terra è più lontana dal sole. Forse mi trovavo sul sole fino a poco tempo fa, perchè sono tornata così bruscamente sulla Terra che mi sono sbucciata tutte le ginocchia. Non ci sono rimasta secca perchè incredibilmente c'è gente che ha ancora bisogno di me su questo inquinato e sporco pianetucolo. Nel caso dovessero scomparire flora fauna e continenti comunque state tranquilli, ho giochi che mi hanno insegnato cosa dovrò fare per riportare tutto a com'era in origine! Sono abbastanza sicura che le persone però non riuscirei a ricostruirle, perchè faccio davvero fatica a capirle. Mi sono ormai rassegnata a non capire me stessa, come posso pretendere di capire gli altri? Tra cervelli che pensano troppo e cervelli che pensano troppo poco è ovvio che ci sia un gran caos. Ma che diavolo ci tiene uniti allora, a noi tutti stanchi piccoli patetici esseri umani? Qualcosa di molto fragile, tanto che quando si spezza facciamo fatica perfino ad accorgercene. Forse è solo un miracolo.

E’ un miracolo
Siamo tenuti insieme da un miracolo
Sul filo, teso in bilico.
Tra l’incoscienza e il panico.
Pregando per un secondo di pace.

giovedì 30 giugno 2011

Liberi com'eravamo ieri, dei centimetri di libri sotto i piedi

Island in the sun - The Weezer
(Ma quanto fa estate 'sta canzone?)

Il sole squaglia e abbaglia, si dorme in mutande, si abusa dei condizionatori e in tv è tornato Baywatch. Ebbene si, è arrivata l'estate. Già da un po' a dire la verità, ma io me ne rendo conto solo adesso. Finalmente gli esami e le millemila prove di teatro alla settimana sono finiti, sono liiiiiiiiiibera!! E' una sensazione paradisiaca svegliarsi la mattina e pensare 'Beh cosa faccio stamattina, mi metto a prendere il sole sul terrazzo o gioco un po' al pc?' senza sentirsi minimamente in colpa! Sto anche ritornando ad avere una vita sociale, e anche se ciò significa camminare per ore e ore sotto il sole cocente nel caldo afoso milanese dopotutto sono contenta. Il futuro mi sembra luminooooso al momento, nonostante veda già profilarsi catastrofi all'orizzonte e pur nella sua incertezza abissale. Non so bene che ne sarà di me in quest'estate: quando, con chi, per dove o per quanto partirò ancora è una discreta incognita. Sicuramente ci sarà tanta musica, mi aspettano un po' di bei concerti. Ho cominciato sabato scorso coi punkreas, che mi son mancati tanto tanto cuccioli. Uuuuuh e la mia piantina carnivora è fiorita!! Oggi ho dovuto tagliare i bocciolini perchè sennò rischiava di morire povera, però è stata una grande sorpresa. Chi se lo sarebbe mai aspettato che da una feroce predatrice come lei potesse crescere qualcosa di tanto delicato?
A proposito di sorprese, ultimamente ho notato che girano più pubblicità stupide del solito, tutte incentrate sul sorprendere appunto. Innanzitutto le pubblicità di Italia 2, nuovo canale che si prospetta veeeraaaameeente fantastico. Che lo scopo fosse quello di stupire me l'hanno dovuto spiegare, perchè a me sembravano semplicemente senza senso. Altro spot degno di nota dell'ultimo periodo è quello delle Vivident Blast, quella del papà-mamma e della marionetta. Ora, miei cari amici pubblicitari, ma di cosa vi fate prima di creare certe cose? Ma sto divagaaando questo voleva essere semplicemente un post da inizio vacanze e sono finita a parlare di pubblicità. La mia mente fa collegamenti random! Come quando ho detto ad una mia amica che la odiavo invece che dirle che l'amavo, durante una partita di taboo. Vi capita mai di voler dire una cosa ma dalla bocca vi esce l'esatto contrario? E' una cosa stranissima! Credo che mi capiti quando sono troppo concentrata su altro, o esaltata, boh! Sono così di buonumore che mi sa che lo pubblico addirittura 'sto post, anche se è scritto malissimo e ne sono pienamente consapevole maaa sono felice e me ne frego! Ma soprattutto ho fretta di tornare al mio gioco perchè sono diventata una nerd! Sto degenerando, sto degenerando! Vi odio tutti, cioè no voglio bene a tutti! Sono una marionetta ia ia oh! Peccato, ero partita così bene stamattina.

domenica 19 giugno 2011

Di giorno non ci sei, di notte pensi ai tuoi problemi


*Attenzione, il post che state per leggere potrebbe contenere frasi non adatte alle persone di buonumore*

Dammi la verità - Pornoriviste
Questo è un post di scazzo. Lo chiarisco all'inizio, così potete fermarvi subito se non c'avete voglia di sorbirvi un po' di problemi altrui. Chi decide di proseguire lo fa a suo rischio e pericolo.
Stress, stress da tutte le parti. Un mare di stress mi sta affogando. Saremo pure tutti nella stessa barca, ma la mia comincia a fare troppa acqua.
L'niversità mi pesa come una palla da carcerato. Anzi tre palle da carcerato, di piombo e responsabilità. Ancora più pesanti da quando ho provato sulla mia pelle quanto il culo abbia un ruolo fondamentale negli esami, e non intendo nel senso che bisogna farsi il culo a studiare. Personalmente tendo ad essere piuttosto sfortunata, e questo è alquanto demotivante. Non invoglia proprio vedere professori che dispensano 30 come se fossero noccioline al Maggiolino mentre tu ti sudi settordici camicie per una misera sufficienza. Ok l'importante è passare, ma checcazzo.
Ah, sono appena tornati i miei. Che bello, la prima cosa che mi hanno detto è stata 'Potevi buttare la spazzatura! Che figura ci facciamo con chi entra in casa?'. Anch'io sono felice di rivedervi.
Poi cosa? Poi cosa. Poi cosa? Dovrei imparare le battute dello spettacolo. Ormai ho 3 prove alla settimana, che mi sottraggono tempo prezioso a studio e amici. Sono impegnata persino la domenica, anche se poi vista l'ora alla quale ho effettivamente cominciato a fare qualcosa sarei anche potuta rimanere coi miei amici ancora un paio d'ore oggi. E tutte 'ste prove non sono neanche per uno spettacolo perchè quello lo faremo ad ottobre, ma per una prova aperta. E allora c'è proprio bisogno di vedersi così spesso? Per carità mi diverto un sacco eh, mi distraggo da tutte le altre preoccupazioni. Però me ne aggiunge anche parecchie, e non so se il rapporto regge.
E' deducibile che io non sia molto rilassata ultimamente, e non è il massimo se anche gli altri ti riversano addosso i loro problemi. Che poi sono sempre gli stessi. O peggio, sono  tanto familiari che a dare consigli mi sento così ridicolmente ipocrita che tanto varrebbe tacere e basta, perchè tanto non li ho seguiti IO i miei consigli! Sono seriamente preoccupata che un giorno di questi rovinerò un'amicizia, sputando veleno come un cobra incazzato.
Arrivo da un weekend in cui ho saltato notti e pasti, per mancanza di tempo. Di giorno non ci sono praticamente per nessuno, di notte faccio fatica a dormire perchè il mio cervello pensieroso ronza. Si attivasse per studiare, quel cretino! Problema è solo chi ci pensa agli attimi di debole euforia e noia repressa. Perchè ci sono anche attimi di debole euforia, in mezzo a tutto questo, che mi risucchiano le ultime energie rimaste.
Sento il bisogno fisico di farmi un bel pianto come si deve, di quelli che ti lasciano gli occhi gonfi come palline da golf per 2 giorni, giusto per sfogarmi un po'. Solo che ogni volta mi fermo sul nascere perchè mi rendo conto che è altamente inutile. Un po' come scrivere questo intervento. Cazzarola non è che mi senta molto meglio adesso che ho riempito questo blog con i miei scazzi! Ho ancora l'università, le prove di teatro, i genitori che si lamentano, gli amici che rompono e gli amici che sono costretta ad ignorare, 'staminchia che parlarne ti fa stare meglio! Ecco adesso sto anche diventando volgare. Vaffancuffia.

Anche se non hai niente sei sempre una storia, anche se non ce la fai più.

martedì 7 giugno 2011

Da grande voglio fare l'albero della foresta amazzonica

Buonanotte - Yokoano

Questo week end ho avuto un assaggio di quello che potrà essere la mia estate, e il risveglio stamattina è stato alquanto traumatico. Cioè oddio, in realtà svegliarsi alle 11 e fare colazione con l'aragosta gigante alla crema non è stato affatto male. E' stato il realizzare che dovevo mettermi a studiare, il trauma.
Spendo solo due parole per quanto successo negli ultimi due giorni, per farvi capire. Finalmente, dopo mesi, un concerto. Basterebbe questo a far percepire la grandiosità del week end. A rendere il tutto ancora più piacevole c'era la birra a 2,50, buona e tanta. Purtroppo in molti ci han dato buca, ma Qualcuno doveva pur venire! E nonostante ciò direi che siam riusciti a divertirci lo stesso, e la musica era di gran qualità. Poi camminate verso il nulla, biglietti freschi freschi tra le pagine di un libro, un tiramisù con mille difetti ma apprezzato, inseguimenti mattutini, epiche battaglie di epici giochi.
Svegliarsi il lunedì mattina col pensiero che adesso devi smetterla di cazzeggiare è una sensazione bruttissima. Sarebbe troppo bello svegliarsi esattamente tra un mese. Forse. C'è ancora qualcosa che vorrei godermi prima della fine degli esami, dopotutto.
Qualche giorno fa ho visto un documentario sull'amazzonia, e mi ha colpito in particolare la storia degli alberi. Gli insetti sono una grave minaccia per loro, così hanno deciso di allearsi con le formiche: loro gli forniscono il nutrimento di cui hanno bisogno nei formicai, mentre le piccole amiche li difendono dagli insetti nocivi. Dovreste vedere come fanno scappare a gambe levate insetti grandi il quadruplo di loro! Davvero ammirevole. E nonostante le pioggie torrenziali fioriscono sempre, imperterriti, stagione dopo stagione, pioggia dopo pioggia. La natura è davvero una potenza, tutto sembra funzionare in maniera così perfetta.
Cercherò di raccogliere tutta l'energia accumulata dalla musica, dalle battaglie e dagli alberi per compiere questi ultimi sforzi. Ma adesso è tardi, ora di andare a letto. Salvo, prima che mi salti tutta la partita!



"Buonanotte a chi non ha nessuna scusa per concedersi
Buonanotte a chi non può chiarire con se stesso
Che la notte è un sogno vivo dove il buio può far credere
Buonanotte a chi non può guarire da se stesso"

venerdì 27 maggio 2011

Storia zen

Il leone e la gazzella - Aldo, Giovanni e Giacomo


C'era una volta un bruco molto bello. Era verde chiaro, a strisce nere e arancioni. Aveva un solo piccolo difetto: si credeva un camaleonte. Un bel giorno, mentre mangiucchiava felicemente la sua foglia di insalata preferita, il proprietario dell'orto lo mise senza accorgersene in una busta di plastica insieme al resto dell'insalata, e lo portò a casa dei suoi nipoti. Appena la busta si aprì cosa vide il piccolo bruco? Un tappeto a strisce di mille colori! Così tutto entusiasta si precipitò sul tappeto e ci si sdraiò, deciso come un vero camaleonte a dare il meglio di se nel mimetizzarsi! Purtroppo l'incauto bruco ignorava di trovarsi in una posizione molto pericolosa, perchè su quel tappeto passavano le persone e lui, così mimetizzato, era difficile da vedere! Per fortuna una bambina che passava di lì fece cadere una carta sul tappeto, e si accorse del colorato ospite. Così, per evitargli una brutta fine, lo appoggiò delicatamente su un tovagliolino e lo portò nel giardino, restituendogli la libertà. Da allora il bruco vive felice e contento nel giardino della bambina credendosi ancora un camaleonte...perchè la bambina non l'ha più visto!

Qual'è la morale di questa bella favola? E' forse una complicata metafora sull'apparenza dell'esistenza? O una campagna di sensibilizzazione verso gli animali? O magari un invito alla tolleranza e al sostegno di chi è diverso da noi?
Niente di tutto questo. Sono solo cronache di vita vissuta.
E comunque quel bruco era abbastanza stupido.

domenica 22 maggio 2011

Svegliarsi un mattino di maggio e scoprire che c'è il sole

Here comes the sun - The Beatles

Capita che un giorno, per fare un esame, ti svegli alle 6 del mattino. Apri la tapparella e...meraviglia, sta sorgendo il sole. Chi se lo sarebbe mai aspettato che alle 6 del mattino si potesse già vedere l'alba? Non sono più abituata a svegliarmi così presto. Che bello!
Oppure capita che un giorno...anzi, siamo più specifici, il giorno dopo, sempre per fare un esame, ti svegli. Un po' più tardi stavolta, il sole è già alto, e tu invece sei terribilmente in basso. Non riesci quasi ad alzarti dal letto perchè Buddha ha deciso che devi stare male proprio il giorno dell'importanterrimo esame di cinese. Ma tu ti trascini lo stesso fino in università e prendi pure un dignitosissimo 25.
E poi capita che mentre cerchi di studiare per il prossimo, imminente esame, i bambini del tuo corsello decidano di intraprendere una caccia allo yak proprio sotto la finestra, in modo che le loro adorabili urla belluine e gli strazianti lamenti della non ben identificata vittima riempiano la tua stanza.
Capita anche di passare il sabato sera rinchiusa in un'automobile ferma a parlare di argomenti scontati che prendono pieghe inaspettate, e ritrovarti a sentire metafore assurde sulla vita quando l'unica cosa che vorresti fare veramente sarebbe correre nel magazzino buio e girare un finto film horror.
E quello che scrivi sembra degenerare, come lo spettacolo di teatro per il quale dovrei imparare le battute e l'odore di letame che entra in questo momento dalla finestra aperta.
Quante cose capitano in una settimana che minano il delicato equilibrio mentale dell'essere umano. Ma la musica è sempre lenta e rilassante, culla la tua testolina stanca e confusa...

martedì 10 maggio 2011

Tutto nuovo

Tutto nuovo - Tre allegri ragazzi morti

(Per regalarvi un'esperienza multisensoriale ho deciso di iniziare tutti i miei post con una colonna sonora. Può essere la canzone che ascoltavo mentre scrivevo, il suono che mi ha ispirato, il motivetto che non mi esce dalla testa... Insomma, ascoltate mentre leggete, se vi va. Questa super ideona mi è arrivata da un programma di cucina in cui l'aitante chef, dopo aver sfornato i suoi manicaretti, concludeva dicendo 'E anche oggi vi lascio con una canzone, Blablabla dei Taldeitali!'. Allora ho pensato, ma non sarebbe più sensato dare all'inizio la canzone, e cucinare ascoltandola? Personalmente adooooro cucinare ascoltando musica, credo sia una delle numerose vie per arrivare alla felicità. Coinvolge tutti i sensi, è meraviglioso. Potrei dirvi di procurarvi anche un certo profumo, una superficie specifica e una data immagine, ma mi sembra di pretendere troppo, quindi mi sono limitata ad interessarmi del vostro udito. Bene, chiudiamo questa lunghissima parentesi!)

Magari vi interesserà sapere perchè mi sono buttata anch'io nel mondo dei blog. Magari no, ma il blog è mio e decido io cosa scriverci, giusto? Beh fondamentalmente per 2 motivi: gelosia e nostalgia.
Gelosia perchè c'è tanta gente brava a scrivere, simpatica e brillante che tiene blog, e io li invidio. Una volta tenevo anch'io un blog, uno di quei vecchi cari bei blog di livespaces che sono stati brutalmente sterminati in massa per volere di entità superiori, e mi piaceva un sacco. Scrivere mi ha fatto sempre sentire molto bene. Finchè sono progressivamente diventata sempre più incapace (o forse solo più insicura?), e i miei interventi si son fatti sempre più radi sullo spaces, e sempre più fitti nella mia testa. Perciò ho deciso di riprovarci, sperando che la vita universitaria non risucchi completamente la mia anima.
Nostalgia perchè beh, potrei copiaincollare le parole di prima. E mi manca il fatto di non avere una valvola di sfogo non orale!
Concludo questa prima fatica con una piccola spiegazione sul titolo del post, 'Tutto nuovo'. E' gargantuescamente ironico! Nella mia giovane vita (anche se oggi un bambino mi ha chiamato vecchia. Ed era seduto vicino alla nonna! Forse dovrei cominciare a truccarmi per andare in giro) ultimamente non c'è nulla di nuovo. Mi sembra di essere un criceto che corre nella sua ruota, e corri e corri e corri ma sono sempre nella stessa ruota di plastica del cavolo! L'unica cosa nuova è questo blog per ora, quindi cercherò di non rovinarlo. E di scrivere cose più allegre. Promesso!
Bene, per oggi ho concluso. Buon proseguimento di serata con i programmi della rete!