domenica 25 dicembre 2011

Canto di Natale stonato

Everywhere it's christmas - The Beatles

Spirito dei Natali passati
Uno dei primi e più vividi ricordi che ho dei miei natali passati è quello in cui riconobbi mio zio travestito. Ero abbastanza piccolina, avrò avuto 8 o 9 anni. Nutrivo già i miei bei sospetti sull'esistenza di Babbo Natale da qualche tempo, e l'aver individuato il mio zio veronese sotto la barba e il costume rosso non aveva fatto che confermarli. Forse pensando che l'inganno fosse stato scoperto troppo precocemente i miei zii ed i miei cugini negarono per anni di essere arrivati il 24 invece del 25, come avevano cercato di farmi credere, ma ero una bimba piuttosto sveglia a quel tempo, e non riuscirono mai a convincermi. La soddisfazione di averli smascherati da sola fu quello che probabilmente mi salvò dalla delusione di scoprire che il grande Babbo non esisteva.
Fin da quando riesco a ricordare mi è sempre piaciuto fare un po’ di show, e il natale era il momento perfetto. Essendo la più grande (nonostante non sembrasse, data la mia taglia ridotta) costringevo i miei cuginetti a fare recite e spettacolini per i parenti. Sono riuscita a mantenere la tradizione fino ai miei 16 o 17 anni. Ricordo quando ho fatto interpretare a mio cugino Babbo Natale indossando un accappatoio, una vendita di boccette di profumi vuote, il coro sulle scale di “Din don dan, discutibile traduzione italiana del classico Jingle Bells, letture di poesie in rima, interviste professionali, improbabili sfilate di moda, ma in particolare un ambizioso tentativo di riproporre “Canto di natale” di Dickens, il tutto documentato su cassetta. Sono questi i momenti in cui sono contenta che il nostro videoregistratore si sia rotto.
Passata l’infanzia ho cominciato a dare meno importanza ai regali e più all’atmosfera. Mangiare e stare coi parenti era quello che importava veramente. Anche perché fortunatamente in casa mia di natali monotoni non ce ne sono mai stati grazie alla vena di follia che pervade questa famiglia. Ogni anno una sorpresa diversa da organizzare, a cui mi veniva concesso di partecipare attivamente (anche spinti dalla necessità dopo un po’, vista la mia superiore –rispetto a mia mamma- padronanza della tecnologia)!
Crescendo lo spirito natalizio ha cominciato a scemare. Meno eccitazione, meno frenesia, arrivare al 25 dicembre senza neanche accorgersi che è natale. Ciononostante il cibo è sempre stato buono, la compagnia divertente, e ho davvero pensato a volte che tutto fosse perfetto perché non avevo una sola preoccupazione al mondo, cose che non avrei mai sperato si erano avverate, e il natale era il degno coronamento di un periodo meraviglioso.

Spirito del Natale presente

Il Natale presente si prospetta di…beh, di quello nella foto.
Ho passato la vigilia a modellare falli nella cucina di mia nonna, per la rituale friggitura di dolci e pizz’ fritt’ pugliesi. Emano odore come se fossi rimasta intrappolata nella cucina di un ristorante cinese per una settimana. Ma questo mi piace, insomma, è tradizione. In realtà forse quest’anno il natale sarà anche migliore di altri anni, dato che mia mamma non riesce a cucinare più di tanto e per questo tutti sono costretti ad essere solidali se vogliono mangiare. Anche io ho contribuito, e ho avuto la possibilità di ampliare le mie capacità culinarie oltre alla pasticceria. Anche se comunque 3 pomeriggi di questa settimana sono stati dedicati interamente ai biscotti. Cucinare biscotti ascoltando i Beatles mi rende felice. Una delle poche cose che mi rendono felice, in questo periodo. Ho come l’impressione che ci sia qualcuno lassù che si sta facendo un sacco di risate a mie spese. Ultimamente la frase che mi salta di più testa è ‘Ma mi stai prendendo in giro?’. Per tante, tante situazioni. Dai miei sogni alle decisioni che prendo, tutto mi urla che mi stanno proprio prendendo per il culo. Sono grandemente insoddisfatta dal presente, e pure dal futuro imminente. Ma dopotutto che posso farci? In parte certe volte me le vado a cercare io, in parte subisco involontariamente. Un viaggio di sola andata per qualche posto sperduto sarebbe un ottimo regalo. Anche se per questo Natale ho già ricevuto l’unica cosa che volevo, una cosa che non va neanche impacchettata. L’amore? La serenità? La pace nel mondo? No. Il silk epil usato di mia zia.

Spirito del Natale futuro
Beh se il mondo finirà quando l’anno predetto i Maya, un Natale futuro non esisterà. Ma nell’improbabile caso che si siano sbagliati, cosa succederà? Mah probabilmente sarò di nuovo qui, al computer, con la puzza di fritto addosso, un po’ di mal di schiena in meno e spero un po’ di felicità in più. Ho voglia che le cose cambino, ho fiducia che le cose possano cambiare, perciò le cose cambieranno. Spero. Maledetta insicurezza! Non sarebbe bello avere una sfera di cristallo? O uno spirito che ti trasporti veramente nel futuro? Chissà. Di solito se vede sempre un futuro pessimo, così una volta tornati nel presente si diventa tutti più buoni e vivono tutti felici e contenti. Dovrei diventare più buona? Più amorevole? Dovrei cominciare a fare la carità a tutti i barboni sulla metro? Quante domande! Forse sarà meglio dormirci su, anche perché è tardi e se Babbo Natale vede che sono sveglia non viene a portarmi i doni.

Un buon nasale presente a tutti! Ohohoh!

1 commento:

  1. Gli spiriti non ti portano nel futuro, le DeLorean forse potrebbero.
    Ti regalo un meme per Natale, da usare per i tuoi futuri "ma mi stai prendendo in giro?", si chiama "areyoufuckingkiddingme".
    http://files.sharenator.com/are_you_kidding_me_RE_Holy_skill_me_now_Were_being_taken_over_by_tasteless_tweens-s401x324-110332.png
    Passato Natale non ci rimane che sopravvivere a capodanno. Che Dio Taxista!

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