sabato 5 aprile 2014

And I always thought I'd be the first to go

History of a boring town – Less than jake

Mi sono lasciata scivolare Marzo tra le dita, senza scrivere una riga. A volte mi piace trattenere parole e pensieri nella testa, cosa che non farà mai di me una valida scrittrice. Il mio desiderio di condividere si ferma quando mi trovo faccia a faccia con la necessari età della parola scritta. Sarà il classico shock da pagina bianca, ma più realisticamente è perché quando accendo il computer trovo qualcosa di meglio da fare. Cosa che non farà mai di me una valida scrittrice.
Recentemente mi sono ritrovata a pensare a cosa voglio fare da grande più intensamente e preoccupatamente che mai. Avevo dei progetti che mi avrebbero aiutato a prendere tempo per cercare di capirlo, ma sono crollati miseramente. Non era un sogno, un’idea, ma un progetto ben più concreto e realizzabile, anzi diciamo pure che ormai davo per scontato che ad Agosto avrei dovuto cominciare a salutare tutti i miei amici perchè poi non li avrei potuti rivedere per almeno 6 mesi. Purtroppo il destino (e quella stronza della mia ex prof di cinese che non ci ha avvisato che avremmo dovuto rifare una certificazione perché quella dell’anno scorso non valeva più) hanno deciso diversamente, ed ora eccomi qui ad interrogarmi sul mio futuro. Dovrei cercarmi un lavoro? Iscrivermi ad una magistrale? Trasferirmi in qualche paese straniero a cercare fortuna?
Questa incredibile voglia di viaggiare non ha fatto altro che rafforzarsi negli ultimi mesi, quando la prospettiva di una lunga esperienza all’estero sembrava la naturale continuazione del mio percorso di studi. Ora, se tutto va bene, potrei andare 2 mesi a Shanghai a Maggio. È l’unico piano rimasto che ho, e che ad un mese dalla partenza effettiva non so ancora se sarà realizzabile. Vorrei essere ottimista, ma la delusione troppo recente della borsa di studio un po’ mi frena: ha davvero senso investire tutte le proprie energie in un progetto che potrebbe polverizzarsi riportandomi al punto -interrogativo- di partenza?
Nonostante ciò, comunque, mi rendo conto che lasciarsi sopraffare dagli eventi sarebbe una cosa stupida. Di opportunità di partire ce ne sono, e io sono disposta ad impegnarmi  per cercarle. Una delle poche cose in cui credo è che se vuoi veramente qualcosa, e la vuoi tanto tanto tanto, troverai il modo per ottenerla. E poi, che cavolo, ho già avuto una buona dose di sfortune in questo senso, prima o poi il karma girerà! Ci vorrà più tempo del previsto, ma l’importante è farcela prima che entrambi i miei genitori vadano in pensione, sennò sarò costretta a trasferirmi da mio fratello per scampare ad un esaurimento nervoso.
Ogni tanto ci vuole un post così, automotivante. Una pacca sulla spalla. Poco interessante per i lettori. Noioso e banale. Forse è questo che non farà mai di me una valida scrittrice, ma in fondo è un bene perché è un campo molto difficile in cui sfondare!